Finchè si fa cultura c’è speranza

Un'immagine di Leonardo Romanelli

Si parla tanto di vino ma purtroppo ancora poco se ne sa, almeno in Italia, dove anche in posti che espongono fantasmagoriche insegne che recitano “wine bar” appaiono liste di vino a dir poco imbarazzanti, dove al massimo vengono elencati i vitigni come se fossero gli ingredienti di un plumcake e come se il nome dell’azienda, la denominazione, o l’annata – ma non chiediamo troppo – fossero totalmente inutili.

E quindi ben vegano appuntamenti che riescono a fare cultura ed ha diffondere il verbo Bacco, soprattutto se capaci di unire “formazione” a divertimento. Perchè ciò che sostengo da sempre e continuerò a sostenere sempre, il vino è gioia e “poco” altro.
Ieri ho partecipato ad un evento che riesce a coniugare proprio questi due principi, cultura e svago, in modo leggero ma non superficiale, in maniera intelligente ma mai supponente.
Sono Le delizie di Leonardo all’Hotel Villa Olmi a Firenze, un format creato dal giornalista ed enogastronomo Leonardo Romanelli in collaborazione con l’associazione Fisar, con Promowine e con Firenze Spettacolo.


Il programma vede una degustazione guidata da Leonardo Romanelli alla presenza di alcuni produttori, ed a seguire una cena a buffet con i vini in degustazione ai banchi di assaggio.
Nell’ora e mezzo circa di degustazione si assaggiano i vini e se ne discute, ma senza entrare troppo in tecnicismi, usando parole adatte sia a chi è alle prime armi, sia a chi magari sta frequentando qualche corso per accrescere le proprie conoscenze. I toni sono leggeri e riescono, proprio grazie a questa leggiadria, ad avvicinare le persone al mondo di Bacco ma senza rischiare di creare dei “mostri”, come quelli che hanno fatto la fortuna di Antonio Albanese in Il Sommelier.

La cena a seguire è ancora un modo per parlare dei vini, ma questa volta face to face con i produttori che presiedono i banchi di assaggio insieme ai sommelier; ma è anche un momento ludico, in cui si mangia ed i vini diventano compagni di cibo, di chiacchierate e magari di nuove conoscenze.

Il costo della degustazione più la cena è di 35 euro a persona (30 per i soci Fisar), mentre solo il buffet, se mai qualcuno fosse accompagnato da chi non ha voglia di star seduto a sentir parlar di vino, hai il costo di 25 euro.
L’appuntamento è una volta al mese, sempre di giovedì e sempre all’Hotel Villa Olmi a Firenze.
Per le prossime date e per info frontdesk.villaolmi@toflorence.it

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